Michelangelo
ed il formaggio? Qual è il nesso? Ce lo ha spiegato Paolo Cesaretti,
ad un appuntamento dei “Giovedì
del Gusto” di
Regione Marche.
Con
una lettera, Cornelia Colonnelli comunicava a Michelangelo l’arrivo
di “Casci di Guaimo”, un formaggio fresco, ora denominato
Casciotta di Urbino, del quale Michelangelo si cibava mentre
dipingeva la Cappella Sistina. La domanda che Cesaretti ha posto è:
“la
Cappella Sistina sarebbe così bella se Michelangelo non fosse stato
così ben nutrito”?
La
Casciotta di Urbino è un formaggio stagionato per 20 giorni,
Denominazione di Origine Protetta, la cui caratteristica è di essere
prodotta con il 70% di latte ovino ed il 30% di latte bovino. Questo
lo rende un formaggio adatto ad essere consumato fresco, con abbinato
del miele oppure ad essere cucinato in semplici ricette.
Insieme
alla Casciotta di Urbino è stato presentato il “Formaggio di
Fossa”, altra specialità marchigiana con una storia da raccontare:
si narra, infatti, che, già intorno al 1400, a causa delle
scorribande da parte di soldati in fuga, briganti e affini, i
contadini delle zone nord delle Marche, per mettere al sicuro i loro
viveri dalle inevitabili razzie, utilizzavano grandi buche scavate
nella roccia per conservarvi granaglie ed altri generi alimentari tra
cui i formaggi.
Con
il tempo i contadini si resero conto che, con questa pratica
conservativa i formaggi acquisivano un aroma ed un sapore più
gradevoli. Iniziò così la tradizione di “infossare” i formaggi
nella grande fossa di Talamello, che fu attiva fino agli anni
dell’Unità d’Italia. La tecnica è però rimasta inalterata nei
secoli. Oggi le fosse, per essere considerate idonee alla
stagionatura, devono avere particolari caratteristiche, ed ogni fossa
che voglia essere utilizzata per la produzione di formaggio deve
superare un severo esame ed essere sottoposta ad un periodo “di
prova” di tre anni prima di rientrare nel ristretto “club”
delle fosse riconosciute. Ma nelle fosse non avvengono magie, ciò
che accade, infatti, è che il formaggio oltre a fermentare, ha una
consistente perdita di liquidi ottenendo una forte concentrazione che
ne esalta le caratteristiche organolettiche.